Fobia Sociale: l’influenza dello stile genitoriale

La fobia sociale è un disturbo molto diffuso nella nostra cultura, studi epistemologici evidenziano come nell’arco della vita possa essere diagnosticato intorno al 10% della popolazione. Le caratteristiche di questo problema sono legate all’estremo timore di agire di fronte agli altri in modo imbarazzante e/o umiliante oppure di ricevere giudizi negativi. Tale paura può portare chi ne soffre ad evitare le situazioni sociali proprio al fine di non mostrare i segni dell’imbarazzo: diventare rossi in volto, balbettare, sudare oppure rimanere paralizzati dall’angoscia. Quello che in questa breve riflessione vogliamo sottolineare è l’impatto che lo stile genitoriale iperprotettivo ha su questo problema.

Genitori ipercoinvolti e fobia sociale

Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Cognitive Therapy and Reserch (2017) evidenzia le conseguenze svantaggiose di uno stile materno ipercoinvolto. In particolare, quando i genitori di bambini con Disturbo d’Ansia Sociale tentano di aiutare i loro figli, causerebbero un incremento delle loro difficoltà. I ricercatori hanno coinvolto nell’esperimento un gruppo di 55 genitori ed i loro bambini tra i 9 ed i 13 anni, con o senza diagnosi di Fobia Sociale. Nel corso dell’esperimento era richiesto ai bambini di completare il maggior numero possibile di puzzle in 10 minuti. I genitori, sebbene non fossero incoraggiati, potevano intervenire ed aiutare i figli. Quello che è emerso è che le madri dei bambini con Ansia Sociale intervenivano più spesso rispetto alle altre, offrendo aiuto anche se i figli non lo avevano richiesto. Secondo gli psicologi ideatori dell’esperimento le eccessive ingerenze da parte dei genitori tenderebbero ad estendersi ad altri contesti come i compiti a casa o le interazioni sociali. In questo modo, i genitori finiscono per comunicare ai figli di non ritenerli in grado di affrontare la realtà, producendo nei bambini un minor senso di autoefficacia (l’autoefficacia è la fiducia nella capacità di ottenere gli effetti desiderati con le proprie azioni e rappresenta un’acquisizione fondamentale per approcciarsi alla realtà in modo funzionale).

In conclusione, avere l’abitudine di sostituirsi ai figli, nonostante le buone intenzioni, rischia di essere un comportamento pericoloso per lo sviluppo del bambino, che, anche se non svilupperà una fobia sociale, rischia di veder minata la sua creatività e sicurezza nell’affrontare i problemi.