Eiaculazione Precoce

L’eiaculazione precoce è il disturbo sessuale maschile più frequente. Può essere definito come l’incapacità da parte della persona di esercitare un controllo sulla propria eiaculazione. Si lamenta del problema circa un uomo su tre, gli studi più ottimistici rilevano un incidenza del 25%, altri addirittura del 40%. Dal punto di vista medico non ci sono chiare indicazioni circa i meccanismi fisiologici sottostanti; sembrerebbe fortemente implicato il sistema neurovegetativo, una parte del sistema nervoso periferico. Tale sistema è fisiologicamente coinvolto anche nella genesi dell’ansia, aspetto strettamente correlato con il controllo eiaculatorio. Infatti la maggior parte dei soggetti con questa tipologia di disfunzione sessuale riporta elevate quote di angoscia connessa al rapporto sessuale.

TIPOLOGIE

Nel tempo sono state proposte varie definizioni e suddivisioni per l’eiaculazione precoce. Proviamo a proporne una rielaborazione:

Eiaculazione Precoce Primaria: è una sindrome caratterizzata da un’eiaculazione estremamente rapida (in un tempo compreso tra i 30 ed i 60 secondi) in quasi tutti i rapporti sessuali, indipendentemente dal partner. Il problema esordisce fin dai primi rapporti.

Eiaculazione Precoce Acquisita: in questa l’eiaculazione rapida insorge durante il percorso di vita, all’interno di una sessualità vissuta come soddisfacente. Ha spesso carattere situazionale (in specifici contesti o partner).

Eiaculazione Precoce Soggettiva: in questo caso gli uomini riferiscono un’eiaculazione precoce quando hanno un tempo eiaculatorio comune o addirittura più esteso del comune. In tale tipologia gli aspetti psicologici e/o culturali hanno un impatto maggiore che nelle altre.

E’ utile sottolineare che soltanto alcune persone possono rientrare in modo evidente in ciascuna di queste tre tipologie; nella pratica i confini delle catagorie sono più sfumati e sovrapponibili.

POSSIBILI CAUSE

Storicamente ci sono stati numerosi tentativi di definire il problema attrverso approcci di stampo neurobiologico e psicologico. Interessanti ed utili dal punto di vista terapeutico sono le analisi proposte nel 1970 da William Masters e Virginia Johnson, due sessuologi americani. I due ritengono che l’eiaculazione precoce possa essere il risultato di un comportamento appreso nel corso di primi rapporti sessuali connotati da ansia e rapidità; questo condizionarebbe gli uomini ad eiaculare velocemente.

Nel 1998, Waldinger et al. hanno postulato che l’ eiaculazione precoce primaria sia una disfunzione determinata neurobiologicamente e geneticamente, correlata con una ridotta capacità dell’organismo di assorbire serotonina. Recenti ricerche mettono in evidenza come alcuni casi di Eiaculazione Precoce Primaria possono essere il risultato di deficit neurobiologici, aggravati e mantenuti da stressor ambientali, psicologici e relazionali.

La maggior parte delle ricerche è tuttavia concorde nell’affermare che l’Eiaculazione Precoce Acquisita sia il prodotto di fattori psicologici e di aspetti legati alla vita di coppia. In particolar modo l’ansia da prestazione sembra il principale imputato. Il bisogno di essere “virili” e di offrire piacere al partner carica l’uomo di angoscia che lo porta a disconnettersi dall’atto sessuale in un costante processo di automonitoraggio e tentativi di controllarsi che lo inducono paradossalmente a perdere il controllo.

TERAPIA

Esistono varie tipologie di interventi.

Se pensiamo che la persona abbia sviluppato il problema attraverso il condizionamento negativo dei primi rapporti sessuali, l’approccio più utilizzato è quello di tipo comportamentale. Questo consiste in una serie di manzioni che verranno proposte al cliente, da svolgere tra una seduta e l’altra, insieme ad un tentativo di ri-analisi delle cause e dei meccanismi che hanno innescato e mantengono il disturbo. Si tratta generalmente di un intervento breve.

Estremamente efficace è l’approccio di coppia. Si tratta di un intervento che mira a scardinare le dinamiche relazionali alla base del problema. Esso si fonda sull’idea che l’eiaculazione precoce sia mantenuta attraverso un circolo vizioso di sentimenti di colpa ed evitamento della sessualità da parte dell’uomo e di senso di inadeguatezza e pressione da parte della donna. In situazioni come queste il terapeuta tende a convocare il partner femminile provando a chiarire e trasformare le modalità di interazione sessuale all’interno della coppia.

Un altra modo di operare riguarda quelle situazioni in cui l’eiaculazione precoce si “mescola” con altri disturbi psicologici. In questo caso il terapeuta affronterà le problematiche profonde legate alla personalità dell’individuo, in modo da attenuare i vari sintomi oltre che quello sessuale.

L’esito della psicoterapia su questa disfunzione sessuale è molto incoraggiante. Come nel caso della disfunzione erettile le percentuali di successo terapeutico sono molto elevate.

 

Dr Francesco Mori, psicologo sessuologo e psicoterapeuta a Siena Poggibonsi e Prato