Ansia Generalizzata, un problema culturale

Il Disturbo d’Ansia Generalizzata è uno dei più comuni problemi ansiosi. In breve si tratta di un disagio in cui è presente uno stato di preoccupazione costante, sproporzionata rispetto alla realtà che la persona sta vivendo. Recenti ricerche (fonte DSM-V; 2013) sottolineano come nei paesi occidentali l’Ansia Generalizzata abbia un’incidenza del 2,5%, con una prevalenza di esordio intorno ai 30 anni.

Caratteristiche dell’Ansia Generalizzata

I sintomi ansiosi di questa sindrome tendono a protrarsi molto nel tempo, in modo ingiustificato ed eccessivo. Essi consistono in irrequietezza, sensazione di affaticamento e difficoltà nella concentrazione, facile irritabilità, difficoltà a mantenere il sonno o ad addormentarsi, tensione muscolare. Tali processi di pensiero e sintomi fisici, tendono a manifestarsi in modo disturbante o ad esordire in particolari momenti della vita, stressanti e/o complicati; quello che rende questa problematica estremamente invalidante nell’organizzazione della vita quotidiana, sono la frequenza dei sintomi (giornaliera) e la loro persistenza (almeno 6 mesi).

Possibili cause del disturbo d’Ansia Generalizzata

Per quanto riguarda le cause, come in ogni altro problema psicologico, le possibilità avanzate dagli specialisti sono molteplici. Gli uomini vivono all’interno di un sistema complesso ed estremamente “liquido”, dove le variabili in gioco sono molte ed agiscono prevalentemente in sinergia. In primo luogo, la maggior parte degli psicologi sottolinea come l’inibizione di comportamenti attivi così come delle emozioni, insieme all’evitamento di situazioni potenzialmente pericolose, sono atteggiamenti che se usati massicciamente tendono al mantenimento e allo sviluppo del disagio. In secondo luogo, il contesto familiare in cui la persona cresce e consolida la sua identità, ha un forte impatto nella capacità di gestione dello stress e degli eventi avversi; modelli educativi e genitoriali fortemente intrisi dalla componente della preoccupazione hanno un impatto importante nella genesi del disturbo. E’ come se il bambino, futuro adulto, fosse indotto a sovrastimare l’impatto delle difficoltà e portato ad evitare i problemi piuttosto che a mettere in campo risorse utili ad affrontarli. Infine il contesto sociale e culturale che la persona “abita” risulta determinante. Infatti nella cultura europea, occidentale, il disturbo d’ansia generalizzato è decisamente più frequente che negli altri contesti sociali; probabilmente questo è legato al forte impatto che il bisogno di raggiungere obiettivi, la precarietà, gli standard elevati della nostra cultura hanno nello sviluppo di preoccupazioni e rimuginazioni.

La terapia dell’Ansia Generalizzata

L’intervento decisamente più efficace per la risoluzione dell’Ansia Generalizzata è la psicoterapia. Il tipo di approccio che prediligo è multi-focale. Infatti, risulta particolarmente utile sia aiutare la persona a rendersi conto dei meccanismi che fondano il problema (iperpreoccupazioni, rimuginazioni, evitamenti) sia analizzare i conflitti inconsci che possono essere alla base del disagio. E’ estremamente importante anche valutare il condizionamento familiare, aiutando l’individuo ad abbandonare i modelli e le influenze negative, sostituendole con approcci più funzionali ed adattivi. Non è possibile stabilire a priori la durata di un intervento; sulla base dell’intensità del disturbo e delle risorse della persona si varia da pochi mesi a più di un anno.